Storia di Carunchio Domenico, di Taranto

 

foto da: http://www.tarantonostra.com

Ho finito di leggere da poco "Terroni" di De Cataldo. Le sensazioni sono contrastanti, il punto di vista diverso rispetto quello dell'autore.

Questo, invece, è uno dei probabili punti di vista, una delle possibili sorti, di Carunchio Domenico ex compagno di scuola di De Cataldo.

 

Storia di Carunchio Domenico, di Taranto

  

Il rumore degli 800 cavalli irrompeva nel silenzio quasi innaturale del Mar Grande.

Faceva freddo quella sera. Un freddo gelido.

25 febbraio 1988.

Taranto.

Al largo di Mar Grande.

Ultimo viaggio di Carunchio Domenico detto M’ngucc, contrabbandiere, incensurato.

 

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Stop al panico!

Nel frattempo metto un'altro pezzo che l'intervallo continua più del previsto…ma non per molto (almeno credo):-)

Due parole: scritto nel '91, mentre a Bologna imperversavano la uno bianca di notte e i manganelli e le ruspe di giorno, non è un caso riproporlo a ridosso dell'anniversario della strage di Piazza Fontana e in questo particolare momento della Storia bolognese…e italiana.

Do you remember "strategia della tensione"?

Anche 'sto pezzo è manifesto del blog…vi prego (appello a compagni e fratelli più cari) non dite che mi sto legando esclusivamente alle questioni territoriali, già mi avete preso per depresso intimista e ciò mi ha offeso parecchio!;-)

Stop al Panico – Isola Posse all Star – 1991

Stop! Stop! Stop! Stop al panico
Stop! Stop! Stop! Stop al panico…
Stop! Stop! Stop! Stop al panico…
Stop! Stop! Stop! Stop al panico…

Apri la mente, scuotila per capire
non c'è ragione, non aspettare di morire,
scopri l'inganno, il piano per impaurire,
una città segnata dal dolore…
Scegli!
il modo giusto per cancellare
questo panico che vogliono far crescere
cerca di capire bene cosa voglio
di-di-di DIRE!
C'è qualcuno che ci vuol far morire
prima che nel corpo, nell'anima, nel cuore
e qualcun'altro che sa cosa fare
perché è il momento buono per approfittare
de-della paura costruita col fucile
pronti come avvoltoi per colpire
radere al suolo, chiudere sgomberare
centri sociali e case occupate…
CHIARU!

Bologna anche questa volta
Bologna rossa di vergogna e sangue
non sogna più
anni e anni di cazzate
tipo "isola felice"
non han fatto che danni…
Bologna
è solo il buco
del culo
del mondo,
c'è chi ha avuto, ha avuto
e chi ha dato e va fondo
c'è chi "vive" nove in una stanza,
chi incassa,
chi vive da schiavo,
chi intasca tangenti,
chi spaccia:
questa è l'altra faccia della medaglia,
si
della medaglia
e qui di nuovo i mandanti nascosti
e la tensione,
la diffidenza,
la divisione
cade l'illusione,
cade, cade in un agguato:
pioggia di piombo,
sangue sul selciato, ma come per piazza Fontana,
sono io la bestia e non qui figli di puttana…

Stop! Stop! Stop! Stop al panico…
Stop! Stop! Stop! Stop al panico…
Stop! Stop! Stop! Stop al panico…
Stop! Stop! Stop! Stop al panico…

Stop al panico, la mia posizione:
è una mossa pura e semplice di controinformazione
non si parli, non si scriva di un Bronx rinato…
Un episodio isolato?
Lì fuori non c'è una belva furiosa
uscita nella notte da una tana misteriosa:
il mistero è risolto,
l'incomodo è tolto,
abbiamo foto e nomi dei mandanti senza volto.
Pagine e pagine di allarmismi letali,
di scuse, cordogli, ipotesi tutte uguali
a cui sfugge di nuovo la connessione sicura
la connessione c'è…
è la paura!
Dura da tempo come il granito,
il momento di scalfirla non è ancora finito
non sciupare parole e falsi rimpianti
tre in una volta non son poi così tanti!

Panico sei tu, che giudichi e scegli,
le tue vittime i tuoi facili bersagli
NO! È un prezzo che non posso pagare,
mettilo nel culo quel dito inquisitore.
Sono sempre in piedi, reagisco ai tuoi colpi,
l'ipocrisia colpisce quando ti volti
con sgomberi infami che non soffocano l'azione:
è il panico che crea giustificazione.
Panico, nelle strade tra la gente,
guardami in faccia, usa la tua mente,
per sciogliere le reti gettate su chi muore,
sull'ennesima casa che sarà da demolire.
Ascolta!
Il vero assassino è chi manovra
i tuoi pensieri,
le tue lacrime
non basta celebrare il dolore…
Guardati intorno
è inutile sognare!!!

Stop! Stop! Stop! Stop al panico…
Stop! Stop! Stop! Stop al panico…
Stop! Stop! Stop! Stop al panico…
Stop! Stop! Stop! Stop al panico…

Hai ascoltato i fatti, senza omissis
Attenzione!
Il panico fa comodo a chi vuole tensione
pensaci cento, mille volte,
pensaci bene bene, mai ti senti sicuro,
mai e questo che ti si chiede
hai l'indice puntato su chi?
O sei indicato?
Segno che ci sei cascato!
Questo è lo scopo del gioco nascosto
non ci è dato sapere chi l'ha inventato
ma chi vince o chi perde è una questione di pelle o di razza, cultura:
è una fregatura!
Perché un vecchio gioco e nostalgia,
è il manganello della polizia… (speciale)
È una strategia, chi ha capito ha capito.
Usa la testa,
mostragli il dito!
Violenza, violenza genera violenza
stop al panico-panico:
uniti è una potenza!!!

Stop! Stop! Stop! Stop al panico…
Stop! Stop! Stop! Stop al panico…
Stop! Stop! Stop! Stop al panico…
Stop! Stop! Stop! Stop al panico…

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Intervallo – La via del vuoto

 

 

Visto che c’è l’intervallo almeno metto la musica…

‘sto pezzo è colonna sonora/giustificazione dell’intervallo/manifesto del blog allo stesso tempo…

 

Mosica maestro!

 

La via del vuoto – Kaos One L'attesa – 1999

 

Perdona i tuoi nemici ma non scordarti i loro nomi

nuove allucinazioni guardano nuove stagioni

domande che non trovano risposte nella testa

altri quesiti

segreti inviolati

calcoli errati

lasciati soli con noi stessi

sottomessi dagli eccessi

guardando nei tuoi occhi per vederne i miei riflessi

non li vedo

non credo ci sia un modo

non sono piu' in grado

il mio percorso va a eldorado

concludo la mia missione cercando tra i nemici il piu' forte

il campione

alimentando la tensione che ora genero

considero lo scontro terminato

la spada resta nel fodero

presto saro' libero

questo e' un finale in cui non e' ammesso l'errore

e' inconcepibile sbagliare perche'

chi sbaglia muore

senza rancore

l'imperativo e' sopravvivere a un disegno gia' noto

la mia e' la via del vuoto.

 

Ogni viaggio inizia sempre con un passo

percorri la via

conta solo su te stesso

cammina sul sentiero d'acciaio

perche' il destino ora esige il suo tributo

sei sulla via del vuoto.

 

Piove sul bagnato e ho camminato gia' troppo per oggi

vittima di oltraggi e di consigli poco saggi

perche' l'unica certezza e' non avere certezze

come una sposa resa vedova nel giorno delle nozze

conta solo su te stesso

percorri la via l'ingresso e' libero adesso l'emorragia alimenta il flusso

siamo persi nel vuoto come mosche sul velluto

siamo nel posto sbagliato

sei minuti nel passato

ombre proiettate sul fango dal nostro orgoglio

fantasie prese a guinzaglio

proiettili che cercano un bersaglio

resto sveglio

"nel buio tu cammini con me"

ancora non si sa il perche' ma so che c'e' uno sbaglio

la verita' non vince mai ma i suoi nemici si consumano

combattimenti che non si concludono

continuano

nel buio il loro scontro si e' esteso all'infinito

io ho dato la mia e' la via del vuoto.

 

Ogni viaggio inizia sempre con un passo

percorri la via

conta solo su te stesso

cammina sul sentiero d'acciaio

perche' il destino ora esige il suo tributo

sei sulla via del vuoto.

 

V'e' una parete che divide il bene e il male

ma ora e' sempre piu' sottile

un'arma letale ha trovato il mio arsenale

il totale del potenziale mi ha dato la via del vuoto

"sayonara mama"

adesso il debito e' pagato

sono io che non ho scelta

questa e' l'ultima svolta

esco dal cerchio a testa alta

ignorando chi mi insulta

colpi fuori misura

altri sotto la cintura

non puo' sfuggirti la vittoria

sei pronto per l'ultima gara

ora se vuoi sfidarmi dovrai cercarmi altrove

esattamente non so dove

segui le impronte nella neve

i sentieri sono invisibili

tocca cercarli con l'anima

gli occhi sono inutili

esistono solo pericoli qui…

dovrai contare unicamente su te stesso

imprimi piu' forza ai tuoi colpi oppure abbandona adesso

non mi e' concesso di uscire dal mio tracciato…

la mia e' la via del vuoto…

 

RESPECT!

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Che senso ha parlarne ancora?

 image from: http://www.drooker.com/ 

Negli ultimi anni molto spesso si è sostenuto che la classe operaia è “andata in paradiso”.

Questa “scoperta” spesso viene fatta seguire dalla constatazione che anche di proletariato sia difficile parlare nella società attuale.

A queste affermazioni le reazioni sono diverse, a seconda dell’interlocutore.

Ma sono vere tali affermazioni?

Davvero oggi non si può parlare più di classe operaia?

E di proletariato?

 E di alternative al capitalismo?

 

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Posted in Resistenz* | Comments Off on Che senso ha parlarne ancora?

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